Fixed Income Insights
Punti salienti:
- Si prevede che il fondo infrastrutturale tedesco da 500 miliardi di euro e l'aumento della spesa per la difesa porteranno a un aumento dell'1% del PIL tedesco e dello 0,4% del PIL dell'Eurozona entro il 2026, provocando un cambiamento nel sentiment degli investitori
- I mercati europei del credito societario rimangono resilienti, con livelli di leva finanziaria stabili e forti riserve di liquidità, e con tassi di default che dovrebbero rimanere compresi tra il 2% e il 3%, nonostante le pressioni esterne e le incertezze geopolitiche
- Emergono opportunità settoriali nei settori bancari, delle telecomunicazioni e delle utility, mentre si raccomanda cautela per il settore automobilistico e dell'edilizia a causa della maggiore esposizione ai rischi esterni, tra cui i dazi statunitensi
Quale sarà l'impatto dell'aumento della spesa per la difesa e dello stimolo fiscale della Germania sull'economia europea?
Il fondo infrastrutturale tedesco da 500 miliardi di euro si discosta nettamente dall'atteggiamento fiscale tradizionalmente austero del Paese. Questo fondo, che rappresenta il 12% del PIL della Germania nel 2024, dovrebbe stimolare la domanda e il sentiment interno, portando potenzialmente a un aumento dell'1% del PIL tedesco e dello 0,4% del PIL dell'Eurozona entro il 2026. L'aumento della spesa per la difesa in Europa, dovuto al ridimensionamento dell'impegno militare degli Stati Uniti e alle crescenti preoccupazioni per la sicurezza, potrebbe dare ulteriore impulso alla crescita economica. Tuttavia, le ricadute positive della ricerca e sviluppo in ambito militare sulla produttività del settore privato potrebbero richiedere tempo per concretizzarsi. Le sfide strutturali, come la bassa crescita della produttività, gli investimenti insufficienti in ricerca e sviluppo e le tensioni commerciali, restano ostacoli critici per l'Europa. Il piano di Mario Draghi per il rilancio economico sottolinea la necessità di maggiori investimenti pubblici e privati, di una semplificazione normativa e di una maggiore integrazione del mercato per affrontare questi problemi e garantire la competitività a lungo termine.
Quale potrebbe essere l'impatto sui mercati del credito europei?
I mercati europei del credito societario stanno entrando nell'attuale periodo di incertezza geopolitica con fondamentali solidi. Le società hanno mantenuto livelli di leva finanziaria stabili, una profittabilità resiliente e forti riserve di liquidità, con tassi di default che dovrebbero rimanere compresi tra il 2% e il 3%. Il mercato obbligazionario in euro ha registrato una crescita significativa negli ultimi dieci anni, grazie alla maggiore diversificazione settoriale che ha ridotto i rischi sistemici. Settori come quello bancario, delle telecomunicazioni e delle utility sono ben posizionati, sostenuti da politiche favorevoli e quadri normativi stabili. Tuttavia, i settori vulnerabili, come quello automobilistico e dell'edilizia, devono far fronte a rischi esterni, tra cui i dazi statunitensi e le tendenze cicliche del mercato. Gli spread sui mercati del credito europei rimangono ridotti, imponendo un posizionamento prudente in un contesto di incertezza macroeconomica. Tuttavia, i rendimenti elevati, insieme alla resilienza offerta dalla diversificazione settoriale, offrono opportunità agli investitori che cercano guadagni più consistenti senza sacrificare la qualità del credito.