Fixed Income Insights
Punti salienti:
- Il percorso fiscale degli Stati Uniti, caratterizzato dall'aumento dei livelli di debito e da deficit strutturali, sta influenzando il sentiment globale e spingendo gli investitori a riconsiderare la posizione dominante dei Treasury USA e del dollaro statunitense
- Le modifiche dell'asset allocation del capitale globale rispecchiano una potenziale progressiva de-dollarizzazione, con conseguenze sui mercati delle valute e sulla diversificazione dei portafogli
- Il debito dell'Eurozona, trainato da una resilienza strutturale, da adeguamenti delle politiche e dal sostegno istituzionale, e il debito dei mercati emergenti, sostenuto dalla disciplina fiscale e dal miglioramento dei rating creditizi, si stanno affermando come valide alternative
Impatto delle prospettive fiscali degli Stati Uniti sul mercato dei Treasury, sul dollaro e sul sentiment globale
Il percorso fiscale degli Stati Uniti è sotto osservazione, dato che il debito federale si avvicina a livelli osservati per l'ultima volta dopo la Seconda guerra mondiale, a causa delle spese per l'assistenza sociale e dell'aumento dei pagamenti di interessi netti. Ciò ha portato all'ampliamento del deficit di bilancio e all'aumento dei premi a termine sui Treasury USA. Le sfide strutturali, tra cui i doppi deficit e il rallentamento della crescita economica, stanno mettendo sotto pressione la posizione dominante del dollaro USA nelle riserve mondiali. Gli investitori esteri, in particolare in Asia e in Europa, iniziano a rivalutare la loro esposizione agli asset statunitensi, con una possibile riallocazione di capitale nelle valute locali e in altre aree geografiche. Questo sentiment in evoluzione potrebbe penalizzare il valore del dollaro, sostenendo invece valute alternative.
Quali sono le alternative alle obbligazioni denominate in dollari USA?
Gli investitori sono alla ricerca di diversificazione e il debito dell'Eurozona e quello dei mercati emergenti si stanno affermando come valide alternative. L'Eurozona beneficia di una resilienza strutturale, del sostegno istituzionale e di dinamiche del debito in miglioramento, nonostante sfide come i rischi geopolitici e la frammentazione del mercato. L'aumento degli afflussi dall'estero e la transizione dell'Eurozona verso una posizione di prestatore netto a livello globale rafforzano ulteriormente la sua attrattiva. I mercati emergenti offrono invece rendimenti più elevati, disciplina fiscale, trend demografici positivi e la contrazione dei differenziali di inflazione. Tali fattori creano interessanti opportunità di carry, sostenute dai rating creditizi in miglioramento e da rapporti debito pubblico/PIL stabili. Nonostante le disparità regionali e le incertezze geopolitiche, entrambe le regioni presentano opportunità di diversificazione e un potenziale di crescita a lungo termine.